prima volta all'ONU

Scritto da Tarditi Giovanni il 15-12-2023

La mia prima volta all’ONU di Vienna

come membro del UN Team di Servas International

Come molte altre organizzazioni non governative, Servas International dal 1973 ha lo status consultivo presso l’ECOSOC dell’ONU. Il che vuol dire che può partecipare – senza aver diritto di voto, ovviamente – ai lavori di tutte le agenzie delle Nazioni Unite che rientrano nelle funzioni del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC). Pertanto da tempo esiste il SI UN Team (gruppo di Servas International per le Nazioni Unite) che rappresenta la nostra associazione nelle relative sedi del confronto istituzionale fra le nazioni.

L’ECOSOC è uno dei più importanti organi delle Nazioni Unite ed opera con funzione ausiliaria per l’Assemblea Generale; costituisce la maggiore piattaforma intergovernativa delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, con competenza principale sulle questioni di carattere economico, sociale ed ambientale (ovvero le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile). Istituito dalla Carta delle Nazioni Unite nel 1946, il Consiglio è attualmente composto da 54 membri, che vengono eletti a rotazione dall’Assemblea Generale per tre anni rinnovabili. L’Italia è stata eletta membro dell’ECOSOC per il triennio 2022-2024 e dal 25 luglio 2022; l’Ambasciatore Massari ne è il nuovo Vicepresidente.

Il Consiglio nel tempo ha fondato molti organi sussidiari che sono subordinati all'Assemblea Generale, la quale dà loro le direttive; di tali organi alcuni sono molto noti anche alla gente comune: ILO - Organizzazione internazionale del lavoro, IMF - Fondo monetario internazionale, UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura, OMS - Organizzazione mondiale della sanità, ecc.

Le sedi principali di lavoro dell’ONU, oltre a New York, sono Ginevra, Vienna e Nairobi, ma molti organi/agenzie hanno la loro sede in altre città del mondo. Il team del Servas si è quindi organizzato in tre sottogruppi, che hanno come riferimento il lavori che si svolgono rispettivamente a New York, Ginevra e Vienna.

Malgrado esistessero norme già stabilite da Servas International per come diventare membro del Team, devo dire che ho impiegato tempo – praticamente 10 mesi - ed energie per fare in modo che le norme venissero implementate, ma finalmente la scorsa estate sono diventato uno dei membri che fanno riferimento a Vienna e sono stato ben accolto dai membri già operativi.

Non è facile districarsi nei labirinti dell’organizzazione dell’ONU. Spero che i tecnicismi che contraddistinguono questo articolo, seppure possano renderne pesante la lettura, servano ad un minimo di orientamento.

Gli eventi a cui un membro del Team può partecipare, in presenza o online, sono molti; Servas International si aspetta che ogni membro del Team partecipi di persona ad un evento almeno una volta all’anno. Per la partecipazione, ogni volta c’è da iscriversi/accreditarsi seguendo la prassi messa in atto dalla singola entità organizzatrice.

Per la mia prima esperienza in sede, con l’aiuto della referente del nostro Team di Vienna (Angelika Hofmann) ho colto l’occasione di un evento organizzato dalla CCPCJ (Commissione sulla Prevenzione del Crimine e la Giustizia Criminale) per il 21-22 settembre 2023.

La CCPCJ è una commissione che opera dal 1992; è composta da 40 stati membri eletti a rotazione per tre anni dall’ECOSOC (attualmente, fino al 31 dicembre 2023, anche l’Italia ne fa parte). La CCPCJ rientra nel dipartimento UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine) ed è l’organo che prepara i congressi dell’ONU sul crimine. Grazie al suo lavoro, nel 2021 l’ONU ha adottato la Dichiarazione di Kyoto su questo tema. Dopo la firma della Dichiarazione, si è deciso di realizzare una piano pluriennale per favorire l’implementazione delle indicazioni in essa contenute; quello del 21-22/09/23 è stato il terzo dei quattro incontri previsti, focalizzato sull’”implementazione della legalità”.

Durante i due giorni, si sono succeduti moltissimi interventi già programmati (e realizzati in presenza o via collegamento web) da parte di funzionari dell’UNODC, rappresentanti degli stati membri, istituzioni specializzate, ecc., il tutto intercalato da sintetici interventi di commento. Devo dire che molti degli interventi degli stati si sono concentrati su quello che gli attuali governi stanno realizzando, per cui hanno avuto un carattere direi “propagandistico”, mentre gli interventi delle altre entità sono stati più interessanti perché concentrati sui problemi tuttora esistenti, sui nodi da sciogliere. Per inciso, riferisco che il funzionario italiano è stato poco presente e non ha esposto una relazione.

Gli interventi, in generale sono stati caratterizzati da una modalità “politically correct”, con ringraziamenti reciproci sulla qualità delle relazioni, riconoscimenti per l’impegno espletato dalle parti, ecc. L’unica fase più vivace del dibattito si è realizzata a seguito dell’intervento di rappresentanti di stati di dichiarata fede musulmana i quali hanno criticato un’espressione che la segreteria UNODC del meeting aveva incluso nel documento preparatorio ai lavori; in esso si fa infatti riferimento alla necessità di affrontare barriere strutturali e storiche all’accesso alla giustizia, che comportano anche la “discriminazione verso minoranze razziali ed etniche, popoli indigeni, persone con diversi orientamento sessuale ed identità di genere, e persone con disabilità”. La protesta richiedeva che l’espressione persone con diversi orientamento sessuale ed identità di genere fosse eliminata, perché riguarderebbe una realtà controversa, ancora da verificare, un concetto non consensuale, divisivo; al che c’è stata la reazione di rappresentanti di diverse istituzioni presenti, a partire da alcuni stati occidentali e dall’Unione Europea, che hanno ribadito la necessità di proteggere una categoria di persone che rappresenta una realtà di fatto e in molti contesti non vede rispettati i propri diritti, tanto da vivere una vita di sofferenze; la questione non ha sul momento scaturito una decisione finale… vedremo se verrà risollevata.

Marneo Serenelli

 

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