GIOVANI SERVAS a STRASBURGO

Scritto da Istrator Admin il 10-02-2018

EYE- EUROPEAN YOUTH EVENT 2018: GIOVANI SERVAS a STRASBURGO

 

[Giulia-Nemeye Giubertoni, editing Raffaella Rota]

 

Febbraio 2018


Siamo orgogliosi di far sapere che dal 31 maggio al 3 giugno saremo al Parlamento Europeo di  Strasburgo per parlare di SERVAS!

Natasha, Angela, Sara, Alexandra, Simao, Lisa, Giulia, Aurora, Josselim, Hanae, Francesco, Sara Emma, Cecilia: sono questi i nomi dei 13 ragazzi e giovani Servas che prenderanno parte all'EYE 2018, un evento dedicato a giovani europei tra i 16 e i 30 anni. L'incontro si svolgerà al Parlamento europeo di Strasburgo nel primo weekend di giugno 2018. Si tratta di un'opportunità per dare voce a migliaia di ragazzi e ragazze che discuteranno tra loro di temi legati al mondo giovanile attraverso workshop e dibattiti.

Noi personalmente proporremo il nostro sogno di un'Europa futura, caratterizzato da tanti colori di pelle, lingue e storie. No all’assimilazione, e sì all’integrazione, quella che valorizza il dialogo tra culture e vissuti diversi. Non a caso siamo un gruppo molto variegato: tra bergamaschi, catanesi e baresi, tra di noi ci sono anche studenti e lavoratori di origine pakistana, filippina, marocchina e ucraina. Siamo 11 membri SERVAS ITALIA + 1 membro di SERVAS PORTOGALLO e 1 di SERVAS GERMANIA.

L’intervento dei Giovani Servas al Parlamento Europeo ha le radici nei temi legati allo scorso Servas Youth Camp, cioe nella Dichiarazione dei Diritti Umani e nel bisogno di una giustizia sociale per affermare la Pace. Se nell’articolo 1 “Ogni essere umano, in quanto tale, nasce libero e uguale, con pari opportunità e diritti…” e nell’articolo 13 “ogni individuo ha diritto alla liberta di movimento e di residenza entro i confini di ogni stato…”, non possiamo non riconoscere che molto cammino deve essere ancora percorso.
Lo sosteniamo partendo dalla nostra storia personale,di ragazzi provenienti anche da paesi extra europei che si sentono però cittadini del mondo. Vorremmo una “cittadinanza universale”, una coscienza internazionale, come Servas ci propone e poi..“un’appartenenza” ed “un prendersi cura” non solo del nostro piccolo orto ma dell’umanità intera.

Sarà interessante proporre ai nostri coetanei europei la filosofia SERVAS, particolare e proprio per questo da condividere con orgoglio. L'ospitalità e il viaggio Servas rappresentano senza dubbio esempi di come possiamo praticare solidarietà e conoscenza reciproca in modo semplice e comunque autentico. Oggi molte persone non prendono nemmeno in considerazione l'idea di ospitare in casa propria. Forse il problema sta nel fatto che oggi siamo tutti più diffidenti, ma perchè? Non siamo, in fondo, tutti simili, per quanto diversi? L'ospitalità, indifferente a specificazioni etniche o a schieramenti politici appare un primo importante passo per questo cammino.

 

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